Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi dell’anno è bene sapere che una recente ricerca belga ha evidenziato una correlazione tra il freddo e l’infarto.
Lo sbalzo termico che si avverte uscendo da una stanza calda per affrontare ambienti esterni caratterizzati da basse temperature è, secondo lo studio in oggetto, un fattore che predispone agli attacchi di cuore. I ricercatori belgi evidenziano infatti come per ogni abbassamento della temperatura minima esterna di 10 gradi gli infarti miocardici acuti aumentano del 7%.
L’analisi si è basata sui dati raccolti tra il 2006 e il 2009 in 32 centri belgi specializzati nel trattamento dell’infarto miocardico acuto, riguardanti 15.964 pazienti di età media di 63 anni, dei quali il 25% di sesso femminile. I ricercatori, elaborando i dati relativi al campione analizzato in relazione alle patologie cardiache riscontrate e alle condizioni ambientali presenti, sono arrivati alla conclusione che la temperatura incide sul rischio di infarto miocardico acuto nella misura che si è poc’anzi detto.
Alla base di questa relazione potrebbe esserci il fatto che il freddo stimola i recettori presenti nella pelle e il sistema nervoso simpatico, con il risultato di aumentare i livelli di catecolamine (composti chimici a cui appartengono anche l’adrenalina e la dopamina). Il freddo stimola inoltre aggregazione piastrinica favorendo la formazione di coaguli.
Attenzione dunque agli sbalzi di temperatura, soprattutto adesso che l’inverno è alle porte. Le persone più a rischio di infarto miocardico acuto e che dunque devono essere ancora più accorte, sono gli anziani con diabete e ipertensione.