L’Elettrocardiogramma Dinamico secondo Holter è una metodica diagnostica utilizzata per monitorare l’attività elettrica del cuore durante un intervallo di tempo più o meno lungo, solitamente corrispondente a 24-48 ore, ma con i registratori di ultima generazione sino ad un massimo di sette giorni. Essa prende il nome dal suo inventore, il fisico statunitense Norman J. Holter.
L’attività elettrica cardiaca viene registrata in maniera continua per 24 o più ore, utilizzando lo stesso principio dell’elettrocardiogramma, tramite una serie di elettrodi collegati a uno strumento portatile.
Sul torace del paziente che deve essere sottoposto a elettrocardiogramma dinamico vengono posizionati alcuni elettrodi. Per la posizione si scelgono piani ossei, al fine di minimizzare gli artefatti generati dall’attività muscolare. Gli elettrodi variano per numero (per lo più fra tre e 8) e per posizione, a seconda del modello utilizzato e sono connessi ad una apparecchiatura, agganciata alla cintura, che riceve e registra i segnali.
Il paziente resta collegato all’apparecchio almeno 24 ore, durante le quali può continuare a svolgere le sue normali attività. Durante la giornata gli viene chiesto di annotare su un diario le varie attività svolte (dormire, mangiare, assumere farmaci, lavorare, eseguire attività sportiva) e la comparsa di eventuali sintomi, in modo che ciascun evento registrato possa essere messo in relazione, ove possibile, con una delle attività descritte dal paziente. I dispositivi attualmente in uso prevedono inoltre la presenza di un pulsante che il paziente può azionare in caso di insorgenza di dolore toracico o di altri sintomi rilevanti. In quel momento rimane così registrato un segnale, che costituisce un punto di repere durante la lettura del tracciato da parte del medico.
La registrazione dei segnali, avviene su memorie digitali flash e i dati sono poi processati su computer.
Quando la registrazione del segnale ECG è terminata il cardiologo può effettuare l’analisi del segnale. Dal momento che il tempo richiesto per analizzare manualmente un tracciato così lungo sarebbe eccessivo, i software normalmente sono dotati di analisi automatica che rileva i diversi tipi di battiti cardiaci, ritmi, ecc.
L’analisi automatica fornisce al medico informazioni sulla morfologia del battito cardiaco, l’intervallo RR, la variabilità della frequenza cardiaca, ritmo e panoramica diario del paziente. Sistemi avanzati possono anche avere la registrazione vocale, la capacità di rilevamento del pacemaker o la possibilità di registrare contemporaneamente tutti i dodici canali elettrocardiografici eseguendo di fatto un elettrocardiogramma completo che permette quindi di valutare anche possibili alterazioni ischemiche, sinora non valutabili con un tracciato generato su due o tre canali.
L’Elettrocardiogramma Dinamico Holter permette quindi di evidenziare aritmie non identificabili durante il breve tempo di un elettrocardiogramma standard. Per pazienti con sintomi ancora più transitori l’Elettrocardiogramma Dinamico Holter può essere usato anche per più giorni, tramite i sistemi più moderni uno specifico software effettua in automatico una prima analisi, conteggia i complessi QRS, indica la frequenza cardiaca media, massima e minima, ed evidenzia i periodi che meritano una più attenta osservazione.