Stress e depressione fanno male al cuore

Stress e depressione non agiscono solo sul cervello, ma danneggiano anche il cuore. Fra i fattori di rischio delle patologie cardiovascolari, oltre al colesterolo, ci sono dunque pure i disturbi dell’umore. A evidenziarlo è una ricerca italiana.

Dei ricercatori italiani hanno condotto un interessante studio che analizza le relazioni tra malattie cardiache e sistema nervoso, immunitario ed endocrino. I risultati mettono in evidenza come stress e depressione abbiano effetti negativi sul cuore. Non è dunque solo necessario tenere sotto controllo il colesterolo, il fumo, il diabete, il peso e l’ipertensione, per prevenire i disturbi cardiaci, ma anche l’umore gioca un ruolo importante.

Lo studio, apparso su Frontiers in immunology, ha trattato la questione dal punto di vista della psiconeuroendocrinoimmunologia: il cuore produce da un lato ormoni e peptidi in grado di agire sulla pressione arteriosa e il metabolismo, dall’altro è composto da cellule immunitarie (macrofagi, neutrofili, linfociti T e B, mastociti) capaci di contrastare l’azione di agenti patogeni e che sono particolarmente efficaci in caso di ischemia o infarto del miocardio, contribuendo alla riparazione dei tessuti. Sfortunatamente queste cellule possono anche dar vita a processi infiammatori in presenza di stress fisici o psichici e l’infiammazione prodotta inibisce l’azione riparatoria di queste cellule.

La ricerca fa ben comprendere come nella prevenzione delle patologie cardiovascolari sia necessario un approccio che miri non solo a tenere a bada i classici fattori di rischio cardiovascolare (colesterolo, fumo, diabete, ipertensione, obesità), ma che preveda anche la gestione dello stress. Per farlo può essere di grande aiuto la pratica di discipline come lo yoga e la meditazione in aggiunta a uno stile di vita sano, basato sullo svolgimento di una regolare attività fisica e sull’adozione di una dieta mediterranea e ipocalorica.