Visita cardiologica: esami e strumenti che fanno la differenza

Dopo avervi parlato dell’importanza della relazione tra medico e paziente nella scelta del cardiologo a cui affidarsi, è arrivato il momento di parlare dei servizi e degli strumenti che danno un valore aggiunto alla visita cardiologica di controllo.

Tra gli esami diagnostici indispensabili per fare un’indagine accurata sullo stato di salute dal sistema cardiovascolare del paziente c’è l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA), attraverso cui si valuta il distretto carotideo e vertebro-basilare. Con questo esame si evidenziano possibili placche o fenomeni alla base dell’aterosclerosi e delle malattie cerebrovascolari, derivanti dall’alterazione dei vasi sanguigni. In questo modo si ottengono preziose informazioni in tempo reale e in modo non invasivo. Allo scopo si usa una sonda che produce ultrasuoni e raccoglie dati dai tessuti sottostanti su cui viene appoggiata. Il livello di accuratezza è tale che con questo esame si possono fare diagnosi di stenosi carotidea e determinarne l’entità, spesso con una precisione così elevata da risultare più efficace dell’angiografia.

Anche nel caso dell’ecocardiogramma bidimensionale color doppler ci si avvale degli ultrasuoni per visualizzare l’anatomia del cuore e la sua attività. Con questo esame si riescono a vedere, come se si avesse a disposizione una cinepresa, il movimento delle strutture cardiache e il flusso del sangue. Questo esame ripetuto a intervalli regolari permette di tenere traccia dell’evoluzione dello stato di salute del cuore e di eventuali patologie cardiache. In questo modo si possono raccogliere più informazioni rispetto a una radiografia del torace o una TAC convenzionale, in grado di fornire solo immagini di tipo fotografico. A suo vantaggio c’è anche il fatto che gli ultrasuoni non sono dannosi, come invece possono esserlo le radiazioni.

La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, permettendo di arrivare a strumenti di grande precisione come l’elettrocardiogramma computerizzato con fibre ottiche, che consente di valutare le modificazioni nel tempo del tracciato elettrocardiografico. Se è estremamente complicato notare piccole variazioni in un tracciato stampato su carta, con l’elettrocardiogramma computerizzato lo si può fare senza difficoltà, dal momento che segmenti del tracciato possono essere estrapolati e ingranditi sullo schermo di un computer. Al tempo stesso i tracciati possono essere sovrapposti e comparati con quelli relativi a visite precedenti, anche effettuate molti anni prima. Diventa così agevole valutare pure minime variazioni del tracciato. I dati del paziente vengono inoltre archiviati nel computer e possono essere consultati all’occorrenza. In questo modo il follow-up risulta semplice ed efficace.

Dovrebbe essere chiaro a questo punto che quali esami effettua, quali strumenti utilizza e quali sono i tempi di attesa, sono delle importanti discriminanti nello scegliere a quale cardiologo rivolgersi.

Dott. Fabio Fincati – www.cardiologomilano.eu